Compétition

Dichiarazione della Scuderia Bassano circa Favaro

Dichiarazione in nome della Scuderia Bassano Corse Karting in merito alla decisione resa a Parigi dal ADC nel caso Simone Favaro il 7 settembre 2011.   All’udienza conclusiva di Parigi, tenutasi negli uffici della FIA in 8 Place de la Concorde il giorno 24 agosto 2011 avanti la Commissione Disciplinare Antidoping (ADC) della FIA, è […]


Dichiarazione della Scuderia Bassano circa Favaro

Dichiarazione in nome della Scuderia Bassano Corse Karting in merito alla decisione resa a Parigi dal ADC nel caso Simone Favaro il 7 settembre 2011.

 

All’udienza conclusiva di Parigi, tenutasi negli uffici della FIA in 8 Place de la Concorde il giorno 24 agosto 2011 avanti la Commissione Disciplinare Antidoping (ADC) della FIA, è comparso l’Avv. William Manuel Zilio (Studio Legale Zilio, Venezia – Italia), avvocato che rappresenta il Sig. Livio Favaro nella sua qualità di genitore esercente la potestà genitoriale sul figlio Simone.

 

La difesa dell’Avv. Zilio si fondava sul fatto che Simone Favaro aveva ammesso in buona fede di essersi trovato in una stanza con dei fumatori di cannabis e di non aver capito che il fumo passivo avrebbe potuto essere rilevato ad un test antidoping.

L’Avv. Zilio evidenziava come vari studi effettuati da organi governativi di ??tutto il mondo (in particolare USA, Canada, ecc.) avessero già dimostrato le conseguenze dannose del fumo passivo. Sono apparse anche raccomandazioni governative volte ad aumentare il livello di soglia dei cannabinoidi presenti in un campione di urina per assicurare che i fumatori passivi come Simone Favaro non diventino vittime innocenti di una peraltro valida legge.

 

La decisione pronunciata dalla Commissione Disciplinare Antidoping accoglieva la difesa dell’Avv. Zilio il quale dimostrava non esservi stata prova alcuna del fatto che Simone Favaro avesse attivamente fumato marijuana. Tuttavia, a causa della presenza di THC nel suo campione di urina, Simone veniva sospeso – in forza del potere discrezionale attribuito alla Commissione Disciplinare Antidoping nell’ipotesi di soddisfacente prova della mancata consapevole violazione delle regole – per un periodo di tre mesi, sanzione di gran lunga inferiore alla sospensione di due anni prevista dal regolamento antidoping.

 

Simone e suo padre hanno deciso di non appellare la decisione.

 

 

Info Scuderia Bassano


Publié le 07/10/2011

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