Coro unanime tra partecipanti – piloti e squadre – e osservatori contro il timing di questi Campionati Mondiali KF2 che propongono solo 3 manche di qualificazione per ogni pilota con un obiettivo importante annesso: rientrare nei primi 17 del proprio gruppo. Ecco alcuni dei discorsi che si sentono più spesso nei paddock di Zuera.
Il minimo problema, di ordine meccanico o sportivo, è sinonimo di mancata qualificazione senza possibilità di recuperare. Anche se la fortuna interviene sempre negli sport motoristici, questo fattore assume immediatamente un’importanza oltre ogni limite, soprattutto nelle prove cronometrate disputate in condizioni atmosferiche variabili, visto che era già stato stabilito un rigido programma.
Nel momento in cui le scuderie di karting partecipanti tendono a diminuire visti i costi della competizioni ad alto livello, non si capisce perché si è applicato un regolamento di questo tipo che va contro gli interessi di questo sport e le aspettative dei partecipanti. Quanti concorrenti rientreranno a casa delusi per non aver potuto sfruttare correttamente le proprie possibilità? Quanti di loro cambieranno sport per avere più soddisfazioni e spendere il proprio denaro?
Su un circuito come quello di Zuera, lungo 1700 m. non sarebbe assurdo vedere più di 34 piloti in pista per le finali. Rispettando le regole di sicurezza in vigore in certi paesi, sarebbe possibile schierare almeno 50 piloti. Questo permetterebbe anche di far girare più a lungo ogni concorrente e ridurre così l’incertezza delle qualificazioni senza superare il timing. Inoltre lo spettacolo sarebbe più intenso per la gioia del pubblico.
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